Mozart incontra i suoni del regno animale e della zootecnia. Potrebbe essere questo il sottotitolo di ANIMALS HOUSE CONCERT, progetto concertistico di sperimentazione musicale promosso dall’Università degli Studi di Perugia nell’ambito dell’edizione 2020 di Sharper – Notte europea dei ricercatori, in programma venerdì 27 novembre alle 21 in streaming sul canale youtube dell’Università degli Studi di Perugia e nelle pagine facebook di Sharper, Orchestra da Camera di Perugia e Ateneo. Protagonisti Michele Rabbia, percussionista, batterista e “alchimista sonoro” di fama mondiale, già al fianco di Paolo Fresu e Gianluca Petrella, e i Fiati dell’Orchestra da Camera di Perugia, eclettico ensemble da anni impegnato in Italia e nel mondo tra Classica, Jazz e Pop. E, con loro, i suggestivi spazi della Galleria di Storia Naturale di Casalina (PG) del Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (CAMS), dell’Università degli Studi di Perugia, con le affascinanti e prestigiose collezioni naturalistiche di Orazio Antinori e mons. Giulio Cicioni, trasformati in un’eccezionale sala da concerto diffusa. Collezioni che “prendono vita e parola” – letteralmente – nella seconda parte dell’esibizione, in cui al centro ci sarà il rapporto ancestrale che lega l’uomo all’animale, con l’incontro tra il suono “classico”, i suoni “campionati” e l’improvvisazione. Guidati dalla sapiente arte miscelatoria di Rabbia, i suoni campionati degli animali si trasformano in note e colori musicali, così come gli attrezzi zootecnici della collezione universitaria – strumenti antichissimi, precedenti all’invenzione dei loro omologhi musicali – diventano originali percussioni nelle mani degli artisti dell’ensemble perugino. Un ponte sonoro tra il classicismo di Wolfgang Amadeus Mozart (di cui verrà eseguita la Serenata in mi bemolle maggiore K.375) e la contemporaneità che ben rappresenta lo spirito curioso e sperimentale con cui l’Università di Perugia ha deciso di sostenere il progetto di Rabbia & Co. “In quest’ultimo anno – sottolinea David Grohmann, direttore del CAMS – l’Ateneo sta investendo molto nel ridefinire il proprio ruolo come punto di riferimento culturale della regione e non solo. Ha deciso di farlo confrontandoci con artisti di varie discipline allo scopo di esplorare, quando non addirittura costruire, dei nuovi linguaggi attraverso cui veicolare i propri contenuti”.